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Note italiane: Lucio Corsi, tra musica, ago e filo
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Note italiane: Lucio Corsi, tra musica, ago e filo

Exploring the italian past tenses through song
Lucio Corsi (Music)

Caro/a amico/a,

Sabato scorso si è concluso L’Eurovision 2025, l’Italia quest’anno non ha vinto, ma ha saputo distinguersi (stand out) grazie a un artista fuori dal comune (unusual / extraordinary): Lucio Corsi.

Lucio ha debuttato (made his debut) al Festival di Sanremo 2025 con la canzone Volevo essere un duro. Un brano (song / track) teatrale - e poetico, che racconta – con ironia (irony) e dolcezza (sweetness) – il desiderio di sembrare forti, anche quando si è fragili (fragile). La canzone ha conquistato (won / took) il secondo posto e ha vinto il Premio della Critica “Mia Martini” (Mia Martini Critics' Prize).

Ma Lucio non ha colpito (struck / impressed) solo per la musica: durante il Festival ha sfoggiato (he showed off) una giacca dorata con enormi spalline imbottite di patatine (golden jacket with huge shoulders padded with potato chips) dicendo che questa è “l’arte di arrangiarsi”, qualcosa di veramente italiano!

Lucio non chiede aiuto ad un sarto ma ha raccontato che con ago e filo, cuce e imbottisce (pads / stuffs) da sé i propri abiti di scena (stage costumes), scegliendo con cura i tessuti da utilizzare (carefully choosing the fabrics to use). Il suo stile è unico, eccentrico (eccentric), ricco di riferimenti (references) al circo (circus), allo spazio (space ed ai sogni (dreams).

Dopo Sanremo, Lucio ha portato Volevo essere un duro anche all’Eurovision 2025, grazie alla riuncia del primo classificato a Sanremo, dove ha mantenuto il suo stile distintivo (distinctive style) e ha indossato nuovamente la giacca con le spalline di patatine. Una scelta ironica (ironic), surreale (surreal), che ha fatto parlare molto di lui (got people talking about him a lot) in tutta Europa.

A me questo artista piace tantissimo, perché non si limita a cantare (he doesn’t just sing): crea mondi, costruisce un’estetica (aesthetic), racconta storie anche con i vestiti. È diverso (different), autentico (authentic) e creativo (creative).

E tu? Conoscevi già Lucio Corsi? Ti è piaciuta la sua canzone? Io non me la posso togliere dalla testa… Vivere la vita è un gioco da ragazzi…

E se potessi cucire un costume tutto tuo... come sarebbe (what would it be like)?


E allora, ecco per te la mia collezione di cose belle da leggere, guardare, ascoltare e se vuoi studiare per questa settimana. Puoi sceglierne una o due, oppure gustartele tutte con calma.

Se sei già uno/a dei nostri studenti, possiamo parlarne insieme durante la prossima lezione.

Ti abbraccio forte,

Monica

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CANZONE: Volevo essere un duro, Lucio Corsi FREE DOWNLOAD

What if learning Italian didn’t just mean grammar drills and vocabulary lists… but singing along with a powerful, poetic song about identity, vulnerability, and breaking stereotypes?

That’s exactly what our students are doing this week with “Volevo essere un duro” by Lucio Corsi.

Through this creative lesson, they’re not only expanding their vocabulary and mastering expressions like “fregatura” or “essere un duro”, but they’re also diving deep into the grammar of passato prossimo and imperfetto — guided by music, emotion, and meaning.

From listening comprehension to personal writing, from cultural notes to grammar insights, this is Italian that sticks — because it speaks to the heart.

👉 Want to try it yourself?

Download the full activity for free here and sing your way into the language.

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ESPRESSIONI TUTTE ITALIANE: L’arte di arrangiarsi

The Italian expression “l’arte di arrangiarsi” refers to the ability to find practical solutions (soluzioni pratiche), often clever (ingegnose) or improvised (improvvisate), even in difficult situations or with limited resources.

It’s a form of everyday creativity (creatività quotidiana), typical of those who manage to get by / manage (cavarsela) even without tools, money, or professional means.

Origine e cultura

L’espressione nasce nel dopoguerra (postwar period), un periodo in cui molte persone in Italia vivevano in condizioni difficili e dovevano inventarsi (make up / invent) qualcosa per sopravvivere (survive): lavori improvvisati, oggetti riparati (repaired) con fantasia, soluzioni geniali (brilliant) ma semplici.

Questa capacità è diventata quasi un simbolo (a symbol) del carattere italiano: flessibile (flexible), creativo (creative), ironico (ironic).

Il film “L’arte di arrangiarsi” (1954)

Il titolo viene anche da un film con Totò, in cui il protagonista cambia mestiere (job) e ideali (ideals) ogni volta che la situazione lo richiede: un esempio perfetto di chi si adatta (adapts) sempre, anche con furbizia (cleverness) o cinismo (cynicism).

Esempi moderni di “arte di arrangiarsi”

  • Fare una mensola (shelf) usando delle cassette della frutta (fruit crates).

  • Riparare (to fix) una sedia con dello spago (string / twine).

  • Creare un costume (costume) di carnevale con materiali trovati in casa.

  • Cucinare una cena con quello che c’è nel frigo (fridge), senza seguire una ricetta.

  • Inventarsi (come up with) un lavoro online usando solo il proprio smartphone.

Espressioni simili in italiano

  • Cavarsela” → To manage, to get by

  • Ingegnarsi” → To come up with something clever / to use one's ingenuity

  • Fare di necessità virtù” → To make a virtue of necessity

  • Arrangiarsi alla meglio” → To make do as best as one can

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