Ciao Amico / Ciao Amica,
Ti scrivo di giovedì, con un caffè in mano e il chiasso dei bambini che giocano tra valigie (suitcases) mezze aperte, macchinine (toy cars) e pupazzi (stuffed animals) sparsi ovunque. Quando leggerai questa newsletter, saremo già in aeroporto… direzione Italia! Finalmente è arrivato il momento: si parte! Dopo settimane di liste infinite su cose da fare, prenotazioni (bookings) e incastri (logistical juggling) vari, siamo (quasi) pronti. I biglietti aerei (plane tickets) sono fatti, i bagagli da stiva (checked luggage) e aspetto solo domani per fare il check-in online (online check-in) e per sistemare tutte le cose nei bagagli a mano (carry-on luggage).
Viaggiare con due bambini piccoli è un’avventura a sé. Charlie, che ha quasi tre anni, avrà il suo posto – con una valigetta (small suitcase) piena di libri, adesivi, cuffiette per guardare i cartoni animati e cose da sgranocchiare. Jack, invece, starà in braccio a noi per tutto il volo (mandaci un pensiero di forza!).
Per fortuna, la nostra compagnia aeree permette di portare senza costi aggiuntivi un passeggino (stroller) e un lettino da viaggio (travel cot) per ogni bambino.
E poi, una piccola fortuna: Damian ha accesso alla lounge (airport lounge), grazie ai tanti viaggi in aereo per lavoro degli ultimi anni. Così, prima del decollo, cercheremo un angolo tranquillo per prendere fiato. Magari con un succo (juice) per Charlie, qualcosa da bere per noi e uno sguardo complice (knowing look) del tipo “Ce la faremo”.
I nostri amici ci accompagneranno in aeroporto. E non solo: per tre mesi si prenderanno cura della nostra casa… e dei nostri amatissimi Taco e Florence, i due cani di famiglia (family dogs). È un sollievo enorme sapere che restano con persone che li amano quanto noi.
Il volo sarà lungo. Da Perth faremo scalo (layover) a Dubai, poi proseguiremo fino a Milano Malpensa e una volta arrivati dovremmo ancora viaggiare 2 ore in macchina fino a Govone, il mio paese natale (hometown). In totale da quando lasceremo la nostra casa a Perth prevedo mmm almeno 27 ore!
Già mi immagino: atterriamo distrutti (exhausted) ma con gli occhi lucidi, carichi di stanchezza e felicità. Non vedo l’ora di fermarmi al primo Autogrill (highway rest stop), ordinare una focaccina calda ripiena (warm filled focaccia), un bel succo d’arancia fresco (fresh orange juice), e dopo un anno finalmente sentire l’aria dell’Italia sulla pelle.
E poi… gli abbracci di mia mamma. Luciano. Nonna Rita.
Le prossime newsletter le scriverò da Govone, il mio piccolo paese piemontese (Piedmontese village), tra colline, cortili, dialetti (hills, courtyards, dialects) e cose tanto tanto buone.
E allora, ecco per te la mia collezione di cose belle (collection of beautiful things) da leggere, guardare, ascoltare e – se vuoi – studiare per questa settimana. Puoi sceglierne una o due, oppure gustartele tutte con calma.
Se sei già uno/a dei nostri studenti, possiamo parlarne insieme durante la prossima lezione (lesson).
Ti abbraccio forte,
Monica
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DA ASCOLTARE: Musica da viaggio
Before every grande viaggio (big trip), I create a little playlist to keep me company in aria (in the air), at the airport, or during those long stretches when everyone’s asleep but I’m staring out the window, dreaming.
This one is full of Italian songs old and new. Some are upbeat, some poetic, some just make me smile. Whether you’re packing your suitcase or simply taking a mental escape, I hope this music makes you feel like you’re traveling with me.
Let me know which song is your favourite – or if you have one I should add!
DA LEGGERE: Poesie in Viaggio
This week’s reading suggestion comes from a blog I discovered, created by Cristina Galizia, a passionate Italian teacher in a middle school near Rome.
In her class, students explored the theme of travel through poetry — not just the kind that takes you from one place to another, but the kind that helps you grow, imagine, remember, and dream.
If you’d like to read (or listen to) the same poems the students read, here they are full of meaning, questions, and Italian beauty:
🔹 “Itaca” by Kavafis
A timeless poem about the journey of life and the monsters we meet along the way.
Read it here (video reading in Italian)
Questa poesia assomiglia molto alla canzone di Cesare Cremonini, Buon viaggio
🔹 “Tu che sei in viaggio” by Antonio Machado
a reflection on how we are made of the paths we've walked. Read it here
Questa ricorda la canzone di Claudio Baglioni, Strada facendo, a modern poetic song that speaks about walking through life and finding love along the way.
(Sue, se stai leggendo sono sicura sarai felice di ascoltare questa canzone!)
DA IMPARARE: Mini Airport Travel Lesson
Quando si viaggia, ogni attesa diventa un’occasione per imparare. In aeroporto, in volo, o perfino durante una sosta in autostrada, l’italiano è tutto intorno a te. Ecco alcune parole che potresti sentire o leggere durante un viaggio verso l’Italia, e che vale la pena tenere a mente.
Documento (document) è una delle prime parole che sentirai. Anche se hai in mano il passaporto, al controllo ti chiederanno: “Documento, per favore”. In Italia si usa spesso questa parola come sinonimo di carta d’identità o passaporto, soprattutto in contesti ufficiali.
Imbarco (boarding) è l’equivalente di "gate". All’aeroporto, non sentirai “gate 23”, ma “imbarco 23”. E quando si avvicina l’ora della partenza, potresti sentire l’annuncio: “Ultima chiamata per l’imbarco del volo AZ0145”.
Comandante (captain/pilot) è il termine per indicare il pilota. Poco prima del decollo, una voce annuncerà che “il comandante e l’equipaggio vi danno il benvenuto a bordo”.
Scalo (layover/stopover) significa che il volo non è diretto. Ti capiterà di leggere frasi come: “Scalo a Dubai. Proseguimento per Milano.”
Bagaglio smarrito (lost luggage) è una di quelle espressioni che si spera di non dover mai usare, ma meglio conoscerla. Al banco assistenza potresti dire: “Il mio bagaglio non è arrivato” oppure “Ho smarrito il mio bagaglio”.
Ritardo (delay) è la parola che non vuoi leggere sul tabellone, ma è utile saperla: “Il volo è in ritardo di trenta minuti.”
Infine, appena atterrati, se si prende l’autostrada, la tappa successiva è quasi sempre un Autogrill (highway rest stop). In Italia non è solo un bar, è un luogo iconico. Si entra, si prende una focaccia calda, un succo d’arancia fresco, e si respira già il profumo del viaggio vero.
DA GUSTARE: La mia focaccina dell’Autogrill
Appena atterro in Italia, una delle prime cose che sogno è una sosta all’Autogrill. Ma questa volta, invece della classica focaccina al pomodoro, mozzarella e prosciutto crudo.
Se vuoi provare a farla anche tu, ecco come fare:
una base di focaccia morbida,
pomodori freschi a fettine,
mozzarella a fette spesse quanto i pomodori,
qualche foglia di spinacino crudo,
e infine, prosciutto crudo tagliato sottile.
Un filo d’olio extravergine d’oliva, una spolverata di origano… e in forno per pochi minuti, giusto il tempo che tutto si scaldi senza sciogliersi troppo.
Mangiala tiepida, con le mani, come si fa nei migliori viaggi.
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